venerdì 20 gennaio 2017

Per il video clicca qui   Subbuteo Fair Roma.
 
 

 
Subbuteo Fair Roma.
 
Fabrizio Ghilardi, romano (e quindi laziale ) fondatore di Action Now, amante del calcio inglese e buon giocatore di Subbuteo, organizzatore di ben due Subbuteo Fair nella capitale, eventi che hanno riscosso grande successo fra appassionati di calcio vero e in miniatura, con la presenza di personaggi come i giocatori del Toro che vinse lo scudetto nel ‘76, di Lamberto Boranga, indimenticato portierone della Fiorentina, del Perugia e del Cesena negli anni ‘70, con la mostra fotografica di Carlotta Smeds Flick About, la presenza di collezionisti di memorabilia calcistici e giocatori di Subbuteo di ottimo livello, e di mamma RAI.1)La domanda di rito e’: come ti sei innamorato del Subbuteo?
L’amore per il calcio e quello per la Lazio avevano già lavorato ai fianchi. Il Subbuteo negli anni 70 era il Gioco per eccellenza. Tutti i bambini che amavano il Calcio amavano Novantesimo Minuto, Tutto il calcio minuto per minuto e il Subbuteo. Avevo visto Kevin Keegan che giocava (o forse faceva finta) vicino a Piccaluga e quello era stato il colpo finale. Keegan per me era il calcio. Come lo erano Re Cecconi, Chinaglia e gli undici campioni che vinsero lo scudetto della Lazio nel 1973-74. fu molto facile innamorarmi del Subbuteo. La prima squadra che ho comprato nel 1975 ha una storia particolare. Mio nonno accompagnò me e mio fratello, otto e cinque anni, a comprare le nostre prime squadre nei giorni precedenti il Natale. Mio fratello da piccolo era juventino (per carità non commentiamo, grazie a Dio poi è rinsavito ed è diventato della Lazio) e scelse la sua squadra del cuoricino di bambino. La Lazio, invece, era finita. “Buon segno” – pensai “significa che tanti bambini la comprano”. Rimasi un po’ confuso a pensare quale altra squadra fosse possibile acquistare al posto della mia Amata. Non avevo seconde scelte e tutte le squadre che via via chiedevo a quell’antipatica di una commessa del negozio, erano esaurite. Così, alla fine scelsi il Lanerossi Vicenza. Aveva un nome affascinante. Colorato e operaio. Solo a casa, consultando l’album delle Figurine Panini e il Catalogo del Subbuteo mi accorsi di aver acquistato un Vicenza coi pantaloncini neri che sul catalogo Subbuteo era la ref. numero nove e quindi il Southampton e tutte le altre squadre che erano raccolte sotto quel riferimento.

2)Puoi darci qualche news dei prossimi eventi di Action Now?
Perché no? Per esempio possiamo dire che a marzo ci sarà un Subbuteo Fair di dieci giorni a Verona. Incontri con ex calciatori, dibattiti sul vecchio calcio, concerti di musica, tornei di Subbuteo, mostra Flick About e tanto altro. Poi c’è Torino ancora da organizzare, c’è Roma da rifare e c’è Londra che ha chiesto la mostra di Charlotta. Il problema è lo scarso aiuto che arriva dai tanti appassionati di Subbuteo. Mi dispiace doverlo dire ma i tanti appassionati giocatori e collezionisti di Subbuteo sono molto bravi ad approfittare delle occasioni offerte dai Subbuteo Fair che abbiamo organizzato ma sono molto meno presenti quando si tratta di dare una mano. Diciamo che se ci fosse un po’ più di sostegno si potrebbe fare di più. Non parlo solo di soldi, parlo anche di aiuti pratici e di consigli. Spesso invece ho notato un po’ di invidia.. Pazienza. Le nostre manifestazioni vanno avanti lo stesso.

3)Nell’ultimo Fair hai aperto al Cdt nonostante tu sia un tradizionalista perchè questa scelta?
Perché sono convinto che solo tenendo saldamente presenti le proprie radici i calciotavolisti possano ancora essere parte di un movimento più ampio che hanno col tempo modificato. Il Subbuteo, anche se indica più un marchio che un gioco (tanto che il sottotitolo del Subbuteo è sempre stato Table Soccer, quindi calcio da tavolo – anche se da bambini giocavamo per terra) ha una valenza culturale e sociale. Credo sia importante preservare il gioco e la sua memoria storica. Ma è pur vero che oggi è difficile dare un futuro al Subbuteo come lo abbiamo conosciuto noi negli anni Settanta. Forse il Calcio da Tavolo (che personalmente trovo più noioso del Subbuteo) per molti bambini può risultare più semplice e più giocabile. Potrebbe rappresentare un primo passo per approfondire il vero Subbuteo che ormai è più da collezionare che da giocare. Per fortuna anche alcuni produttori di materiali per calcio da tavolo si stanno interessando al Subbuteo. Ecco, magari l’approccio al calcio da tavolo potrebbe aiutare i più piccoli a maturare un amore e un interesse per il Subbuteo. Come dire: appassionarsi a Ibrahimovic e Cristiano Ronaldo per poi scoprire che il calcio sono stati Di Stefano e George Best.

4)Dopo il volantinaggio all’olimpico di Roma hai inaugurato i giovedì dello Sharmrock con un grande successo, come sta’ procedendo?

Magnificamente. Ogni giovedì c’è qualche nuovo appassionato che viene con la sua squadra sotto al braccio e chiede “posso giocare?”. Sembra di essere tornati indietro nel tempo quando tutto si organizzava senza telefoni cellulari e indirizzi di posta elettronica, forum o siti internet. I giovedì dello Shamrock al Colosseo sono qualcosa di pratico, sicuro. Ecco perché piacciono. Eppoi sono numerosi anche i subbuteisti dei clubs. Magari non scrivono sui forum che arrivano, ma arrivano. Molto bello. Sinceramente molto bello. È nata una piccola scuola di Subbuteo. ci sono quelli più bravi, quelli meno bravi, quelli che conoscono le regole, quelli che non le conoscono. Stiamo preparando le classi per far procedere insieme quelli che hanno uno stesso tipo di livello e di preparazione.

5)Giochi solo o sei anche collezionista?
Più giocatore che collezionista. Amo il calcio e colleziono match programmes di partite di calcio inglese. Ho una discreta collezione. Nel mese di aprile al secondo Subbuteo Fair ho esposto una parte dei programmi delle partite relative ai derbies londinesi giocate a cavallo degli anni 40 e 80. Diversi ex calciatori inglesi mi hanno aiutato a comporre una discreta collezione. Su tutti l’amico Tony Matthews, ex giocatore del West Bromwich Albion.

6)Come vedi il futuro per Calcio e Subbuteo?

Il calcio è destinato ad annoiare. Il futuro è rappresentato dalla poltrona e da quelle tre quattro squadre di cui i giornali parlano di più. Abbastanza triste, no? Gli stadi si svuotano e le istituzioni fanno di tutto per lasciare il calcio nelle mani delle televisioni e del business. Che altro dire?

Il calcio che ci piace è un altro. Quello del nostro Manifesto. Andatelo a rileggere.

Il futuro del Subbuteo è il collezionismo. Almeno al momento. Senza i soldi è difficile costruire un futuro al Subbuteo. Il primo Subbuteo Fair l’ho pagato di tasca mia oltre quindicimila euro. Il secondo mi è costato di meno. Sto portando in giro una Mostra che pure è costata tanto. Ma da soli non si va tanto lontani. È facile organizzare tornei attraverso forum. Un po’ meno organizzare un movimento ‘culturale’ sul calcio e sul Subbuteo. Verona sarà Epica. Chi non ci sarà si perderà qualcosa di epocale.

7) Più volte si è sentito parlare di un Museo per il Subbuteo secondo te e’ fattibile una realizzazione di questo tipo?
Ne ho parlato con alcuni addetti ai lavori: Mark Adolph e Daniel Tatarsky. Probabilmente lavoreremo su questo progetto assieme. E probabilmente non in Italia.

8) Molti calciatori del giorno d’oggi non si rendono forse conto delle maglie che indossano
( vedi il Toro allo sbando di questi tempi) non si rendono conto della storia che si portano sulle spalle? sono solo mercenari? Cosa ti sembra il calcio moderno?

Credo che i calciatori di oggi confondano il professionismo con un modo un po’ asettico di lavorare. E parliamo di un lavoro che ogni bambino sogna di fare. Il problema è di cultura. Come fa un calciatore portoghese ad amare visceralmente un club inglese? Come fa un ‘professionista’ svedese ad amare finché morte non li separi un club italiano? Questo è uno dei tanti problemi del

calcio. Poi ci sono i soldi. Una volta i calciatori la domenica andavano allo stadio con i tifosi. Non parlo del calcio dei pionieri. Parlo di fatti visti con i miei occhi. Quando da bambini andavamo a vedere gli allenamenti della Lazio a Tor di Quinto, capitava spesso di prendere lo stesso autobus dei calciatori. Capitava anche che qualche calciatore con la macchina raccogliesse un po’ di ragazzini e li riaccompagnasse fino a casa. Una volta quando si entrava a far parte di una società di calcio, si entrava a far parte di una famiglia. Qualche settimana fa ho sentito Panucci lamentarsi dei ritiri. I miei amici Cereser, Rampanti e Fossati, invece, non vedevano l’ora di andare in ritiro per stare con gli amici. Uno per tutti e tutti per uno. Oggi contano solo i soldi. E le veline. Sempre le stesse. Oggi con uno, domani con un altro. Il calciatore oggi è questo. Una divetta dentro e fuori dal campo. Pettinatura da fighetta e svenimenti in campo al primo contatto con l’avversario. Ti immagini Benetti o Furino fare queste scene?

9) Alla presentazione del libro di Tatarsky hai avuto l’onore di giocare con Andrea Piccaluga molti di noi vorrebbero aver avuto la stessa fortuna che ci racconti di questa esperienza?

Il sogno di una vita. Andrea è un ragazzo splendido. Simpatico, educato, mai sopra le righe.

Quando ho perso con lui la semifinale di Mantova gli ho chiesto di potermi fare una fotografia mentre lui mi teneva il piede in testa come se fosse il cacciatore che ha abbattuto una fiera. Era imbarazzato. Ha accettato che simulassi di pulirgli le scarpe... Quanto ci sarebbe bisogno di personaggi come Piccaluga nel mondo del Subbuteo oggi.

10) Cosa pensi dell’ambiente Subbuteo in generale?? Troppi litigi ( a volte troppo accesi ) troppe divisioni?? Riusciremo mai a remare tutti insieme??

Vedi Alex. Tu parli di remare. In una nave ci sono i ruoli. Dall’ammiraglio al mozzo. Quando sono in troppi a fare gli ufficialetti e pochi a spazzare il ponte e a rammendare le cime e annodare le funi, la nave non va da nessuna parte. Gioco a Subbuteo dal 1975. E non gioco nemmeno così male, no? Però mi sono sempre tenuto alla larga dai movimenti e dalle Federazioni. Ci sarà un motivo. O sbaglio? Posso essere l’unico mozzo della nave? Vorrei vedere tanti capitani come sbucciano le patate o come cazzano le rande.. Questi invece cazzano solo...


Ringrazio Fabrizio per il tempo che mi ha dedicato, spero che le tue risposte e quelle di quelli che ho già intervistato e quelli intervisterò, possano chiarire molte cose…per Verona ti ho già dato la mia disponibilità visto anche la vicinanza, credo che questo evento che conosco nei particolari possa essere veramente storico come ti auguro.



Alex Rota.

Nessun commento:

Posta un commento