lunedì 30 gennaio 2017

Restauro di una Sampdoria in stile Kent, completamente rifatta su materiale originale Subbuteo i colori sono i classici Humbrol.
Dipinta e restaurata da Alex Rota.

giovedì 26 gennaio 2017

Dal famoso film Escape to Victory (Fuga per la Vittoria) le due squadre contendenti qui a sinistra la Germania omini e basi Top Spin, colori Humbrol, dipinta da Alex Rota.
In basso la squadra Alleata di cui Silvester Stallone e Pelè con Ardiles e Caine davano vita ad un film epico....
 
Ecco la famosa rovesciata in un video...
 
https://youtu.be/hvSUiP-QLMo

Gli alleati sempre su omini Top Spin, colori Humbrol, dipinti da Alex Rota.

mercoledì 25 gennaio 2017




Brescia 1911 anno di fondazione, replica su originali Subbuteo Walker Moulded, colori Humbrol, dipinta da Alex Rota.
Roma anni fine anni 20 su omini originali Subbuteo Walker Moulded, Colori Humbrol, dipinta a mano da Alex Rota.

domenica 22 gennaio 2017

Torna il Subbuteo. Il gioco che ha appassionato migliaia di bambini accompagna in questo libro i due protagonisti, chini sul tappeto verde, a cavallo tra gli anni Settanta e Ottanta. C'è anche il mondo degli adulti, incarnato dai genitori, dagli insegnanti e dal nonno, che regala ai due fratelli l'agognato Subbuteo. E pagina dopo pagina rivivono i nomi e i volti appartenenti alla memoria collettiva: da Luciano Re Cecconi a Bobby Sands, da Margareth Tatcher ad Aldo Moro. Senza lasciare indietro naturalmente i numerosi calciatori italiani e stranieri.
A partire da sx Edilio Parodi, Semplici, Zollo, Beverini.














Federico Zollo, Genovese d’adozione e napoletano di nascita, ha giocato agonisticamente a Subbuteo negli anni d’oro ad altissimo livello e ha conosciuto e sfidato tutti i più grandi sia in Italia che in Europa…poi le necessità della vita come per parecchi di noi ,lo hanno allontanato dal Subbuteo e dall’attività agonistica.




1)Ciao Federico sei comparso su Subbuteocollection facendoci vedere delle fotografie bellissime l’ amore per il Subbuteo non muore mai? Come hai conosciuto il panno verde?

Eravamo un gruppo di amici, tutti di un quartiere di Genova (Pegli), ed avevamo a disposizione una cantina/taverna dove ci sfidavamo in campionati interminabili. Questo succedeva nel 1971, prima della “scoperta” del Subbuteo, e usavamo un tavolo di legno come campo da gioco, una palla artigianale e le “grette” come giocatori (i tappi di bottiglia). La cantina era di Stefano Beverini, e il gruppo era composto da una decina di amici, tra cui, oltre a Stefano e al sottoscritto, Roberto Semplici e Claudio Olivieri. Quando scorgemmo in un negozio di giocattoli la scatola del Subbuteo, fu una lietissima sorpresa per tutti noi. L’acquistammo subito con una colletta ed iniziammo tornei interni emozionanti e combattutissimi. Quando vennero organizzati i primi tornei ufficiali, creammo il Gruppo Subbuteo Pegli e ci iscrivemmo, scoprendo di essere i più forti, non solo a Genova ed in Liguria. Stefano Beverini, che probabilmente fra di noi era il più bravo ed il più freddo, vinse prima la selezione regionale e poi il primo campionato italiano, che si svolse ad Arenzano.

2) Ti piacerebbe tornare a qualche torneo e sfidare i vecchi amici?

Nel 1977 ho troncato di netto con il Subbuteo. Diciamo che avevo perso un po’ gli stimoli, poi gli studi universitari e qualche relazione sentimentale hanno fatto il resto. Altri del nostro gruppo si sono mantenuti nel giro per ancora molti anni. Sono rimasto in contatto, e tutt’ora sono molto amico, solo con Roberto Semplici. Lui ha conservato panno verde e squadre, e negli ultimi tempi mi ha proposto di fare qualche partita. Poi la scoperta di questi forum e siti sul Subbuteo, mi ha riportato indietro nel tempo e mi ha fatto venire un po’ la voglia di riprendere. Però per ora solo qualche partita tra amici, per i tornei vedremo in futuro.


3) Tornei con tutti i più grandi, Beverini in primis, chi era la tua” pecora nera” il giocatore che ti metteva più in difficoltà?

Sicuramente Beverini, in tornei ufficiali l’ho battuto solo una volta. Poi soffrivo anche Roberto Semplici, con lui ho perso spesso, adottava una tattica molto chiusa, un vero catenaccio all’italiana.


4) Hai conosciuto il “ papà” di tutti noi Edilio Parodi ci fai un breve profilo?


Noi giocatori genovesi abbiamo avuto la fortuna di avere in casa l’importatore del Subbuteo in Italia e questo ci ha sicuramente favorito. Ho un ricordo bellissimo, era orgoglioso e fiero di aver portato questo gioco in Italia. Ci invitava spessissimo nel suo Deposito di Manesseno, noi ci andavamo per ammirare tutte le squadre, i vari accessori e le novità che man mano uscivano. E quasi sempre le visite si concludevano con qualche regalino di materiale “subbuteistico” da parte sua.



5) Quali sono i tuoi fiori all’occhiello, le vittorie più importanti?


Il 2° Trofeo Puma Città di Bologna (Dicembre 1974, vinsi in finale con Semplici 3-2) e la vittoria alla selezione Nazionale per la Coppa Europa 1975 (Settembre 1975, vittoria in finale su Giovannella 3-0). Poi sicuramente il 5° posto agli Europei del 1975 e una serie di vittorie in tornei a squadre (Citta’ di Roma a dicembre 1974, Citta’ di Genova a Novembre 1975, Citta’ di Perugia a Dicembre 1975).



6) Come tutti gli agonisti avrai avuto la tua squadra preferita, che team era? I segreti? La conservi ancora?


Io sono sempre stato tifoso del Napoli. Anche se vivo a Genova da oltre 40 anni, sono napoletano di origini e di nascita. Inutile dire che la mia squadra preferita era quella del Napoli, con la mitica maglia azzurra. Naturalmente avevo selezionato le 10 migliori miniature tra 6 – 7 squadre, ricordo che fummo i primi a scoprire i prodotti per far scorrere le basi sul panno verde. Cominciammo con la cera e il panno di lana, poi scovammo il Nugget, che era difficile da trovare nei negozi, ma era molto migliore del “Pronto”. Purtroppo non mi e’ rimasto nessun materiale di quegli anni, regalai tutto a Roberto Semplici.



7) Raccontaci la tua partita più bella quella che non ti sei mai dimenticato…



Il ricordo più emozionante e’ l’incontro Italia-Olanda nel Novembre 1975 all’Hotel Parco dei Principi di Roma. C’era una folla incredibile a vedere gli incontri ed io feci una partita splendida con Donck, che aveva appena vinto gli Europei. Vinsi 2-0, ricordo ancora adesso lo splendido raddoppio in contropiede con un’azione velocissima e un pallonetto nel sette alla sinistra del portiere. Se non sbaglio sono l’unico italiano che ha battuto Donck.



8) Il Subbuteo come sai si è evoluto diventando CDT ,e si è spaccato in tradizionalisti, che giocano con le miniature anni 70 e progressisti, con nuovi materiali che vorrebbero far diventare questa disciplina uno Sport…che ne pensi??



Come ho raccontato, non ho seguito l’evoluzione del Subbuteo nel corso degli anni. Io sono però piuttosto tradizionalista negli sport e nei giochi, e quindi contrario a cambiamenti radicali.



9) L’Italia ha sempre avuto grandi giocatori dagli inizi ad oggi e vinto e rivinto tutto il possibile, nonostante i vari talenti stranieri da sempre dominiamo la scena, quale pensi sia il motivo della forza del movimento nazionale?


Penso che tutti i giochi che ricordano ed emulano il calcio, lo sport nazionale più praticato e diffuso, siano destinati ad avere successo in Italia. Quando sono tanti gli appassionati, e’ facile che nascano campioni.



10) Napoli,Perugia, Lazio e Palermo fra i primi che mi vengono in mente hanno dei settori giovanili e molto forti che già hanno vinto in Italia e fuori dai confini nazionali, rinverdendo i fasti del campionato vinto da Andrea Piccaluga nel 1978, hai un idea o un suggerimento per portare i ragazzi al Subbuteo allontanandoli dai videogiochi?


Io penso che PC, videogiochi, internet e l’esasperazione di tutte le cose “virtuali”, sta facendo crescere solitudine ed egoismo. L’amicizia, il contatto fisico, i rapporti umani sono valori

fondamentali, che possono essere coltivati con la pratica dello sport. E sicuramente il Subbuteo può essere considerato uno degli sport più appassionanti. Chiudendo la nostra chiacchierata,voglio solo ringraziare te Alex e Stefano De Francesco, per avermi riportato un po’ in questo mondo. Mi avete fatto rivivere dei momenti felici della mia giovinezza. Un saluto a tutti i giocatori di quei tempi eroici.



Un grande saluto e un ringraziamento speciale per l'aiuto che mi hai dato, per la gentilezza e il tempo che hai speso, mettendo a disposizione mia e di chi ci legge le fotografie e i tuoi ricordi.


Alex Rota.

Aston Villa anni 70, omini originali Subbuteo, basi e inner ACM, colori Humbrol, Dipinta a Mano da Alex Rota.

venerdì 20 gennaio 2017

Statuto: un elegante gioco da salotto





Statuto e il Subbuteo.....

The Undertones - My Perfect Cousin - 7" single vinyl record



Subbuteo e Musica.....
Per il video clicca qui   Subbuteo Fair Roma.
 
 

 
Subbuteo Fair Roma.
 
Fabrizio Ghilardi, romano (e quindi laziale ) fondatore di Action Now, amante del calcio inglese e buon giocatore di Subbuteo, organizzatore di ben due Subbuteo Fair nella capitale, eventi che hanno riscosso grande successo fra appassionati di calcio vero e in miniatura, con la presenza di personaggi come i giocatori del Toro che vinse lo scudetto nel ‘76, di Lamberto Boranga, indimenticato portierone della Fiorentina, del Perugia e del Cesena negli anni ‘70, con la mostra fotografica di Carlotta Smeds Flick About, la presenza di collezionisti di memorabilia calcistici e giocatori di Subbuteo di ottimo livello, e di mamma RAI.1)La domanda di rito e’: come ti sei innamorato del Subbuteo?
L’amore per il calcio e quello per la Lazio avevano già lavorato ai fianchi. Il Subbuteo negli anni 70 era il Gioco per eccellenza. Tutti i bambini che amavano il Calcio amavano Novantesimo Minuto, Tutto il calcio minuto per minuto e il Subbuteo. Avevo visto Kevin Keegan che giocava (o forse faceva finta) vicino a Piccaluga e quello era stato il colpo finale. Keegan per me era il calcio. Come lo erano Re Cecconi, Chinaglia e gli undici campioni che vinsero lo scudetto della Lazio nel 1973-74. fu molto facile innamorarmi del Subbuteo. La prima squadra che ho comprato nel 1975 ha una storia particolare. Mio nonno accompagnò me e mio fratello, otto e cinque anni, a comprare le nostre prime squadre nei giorni precedenti il Natale. Mio fratello da piccolo era juventino (per carità non commentiamo, grazie a Dio poi è rinsavito ed è diventato della Lazio) e scelse la sua squadra del cuoricino di bambino. La Lazio, invece, era finita. “Buon segno” – pensai “significa che tanti bambini la comprano”. Rimasi un po’ confuso a pensare quale altra squadra fosse possibile acquistare al posto della mia Amata. Non avevo seconde scelte e tutte le squadre che via via chiedevo a quell’antipatica di una commessa del negozio, erano esaurite. Così, alla fine scelsi il Lanerossi Vicenza. Aveva un nome affascinante. Colorato e operaio. Solo a casa, consultando l’album delle Figurine Panini e il Catalogo del Subbuteo mi accorsi di aver acquistato un Vicenza coi pantaloncini neri che sul catalogo Subbuteo era la ref. numero nove e quindi il Southampton e tutte le altre squadre che erano raccolte sotto quel riferimento.

2)Puoi darci qualche news dei prossimi eventi di Action Now?
Perché no? Per esempio possiamo dire che a marzo ci sarà un Subbuteo Fair di dieci giorni a Verona. Incontri con ex calciatori, dibattiti sul vecchio calcio, concerti di musica, tornei di Subbuteo, mostra Flick About e tanto altro. Poi c’è Torino ancora da organizzare, c’è Roma da rifare e c’è Londra che ha chiesto la mostra di Charlotta. Il problema è lo scarso aiuto che arriva dai tanti appassionati di Subbuteo. Mi dispiace doverlo dire ma i tanti appassionati giocatori e collezionisti di Subbuteo sono molto bravi ad approfittare delle occasioni offerte dai Subbuteo Fair che abbiamo organizzato ma sono molto meno presenti quando si tratta di dare una mano. Diciamo che se ci fosse un po’ più di sostegno si potrebbe fare di più. Non parlo solo di soldi, parlo anche di aiuti pratici e di consigli. Spesso invece ho notato un po’ di invidia.. Pazienza. Le nostre manifestazioni vanno avanti lo stesso.

3)Nell’ultimo Fair hai aperto al Cdt nonostante tu sia un tradizionalista perchè questa scelta?
Perché sono convinto che solo tenendo saldamente presenti le proprie radici i calciotavolisti possano ancora essere parte di un movimento più ampio che hanno col tempo modificato. Il Subbuteo, anche se indica più un marchio che un gioco (tanto che il sottotitolo del Subbuteo è sempre stato Table Soccer, quindi calcio da tavolo – anche se da bambini giocavamo per terra) ha una valenza culturale e sociale. Credo sia importante preservare il gioco e la sua memoria storica. Ma è pur vero che oggi è difficile dare un futuro al Subbuteo come lo abbiamo conosciuto noi negli anni Settanta. Forse il Calcio da Tavolo (che personalmente trovo più noioso del Subbuteo) per molti bambini può risultare più semplice e più giocabile. Potrebbe rappresentare un primo passo per approfondire il vero Subbuteo che ormai è più da collezionare che da giocare. Per fortuna anche alcuni produttori di materiali per calcio da tavolo si stanno interessando al Subbuteo. Ecco, magari l’approccio al calcio da tavolo potrebbe aiutare i più piccoli a maturare un amore e un interesse per il Subbuteo. Come dire: appassionarsi a Ibrahimovic e Cristiano Ronaldo per poi scoprire che il calcio sono stati Di Stefano e George Best.

4)Dopo il volantinaggio all’olimpico di Roma hai inaugurato i giovedì dello Sharmrock con un grande successo, come sta’ procedendo?

Magnificamente. Ogni giovedì c’è qualche nuovo appassionato che viene con la sua squadra sotto al braccio e chiede “posso giocare?”. Sembra di essere tornati indietro nel tempo quando tutto si organizzava senza telefoni cellulari e indirizzi di posta elettronica, forum o siti internet. I giovedì dello Shamrock al Colosseo sono qualcosa di pratico, sicuro. Ecco perché piacciono. Eppoi sono numerosi anche i subbuteisti dei clubs. Magari non scrivono sui forum che arrivano, ma arrivano. Molto bello. Sinceramente molto bello. È nata una piccola scuola di Subbuteo. ci sono quelli più bravi, quelli meno bravi, quelli che conoscono le regole, quelli che non le conoscono. Stiamo preparando le classi per far procedere insieme quelli che hanno uno stesso tipo di livello e di preparazione.

5)Giochi solo o sei anche collezionista?
Più giocatore che collezionista. Amo il calcio e colleziono match programmes di partite di calcio inglese. Ho una discreta collezione. Nel mese di aprile al secondo Subbuteo Fair ho esposto una parte dei programmi delle partite relative ai derbies londinesi giocate a cavallo degli anni 40 e 80. Diversi ex calciatori inglesi mi hanno aiutato a comporre una discreta collezione. Su tutti l’amico Tony Matthews, ex giocatore del West Bromwich Albion.

6)Come vedi il futuro per Calcio e Subbuteo?

Il calcio è destinato ad annoiare. Il futuro è rappresentato dalla poltrona e da quelle tre quattro squadre di cui i giornali parlano di più. Abbastanza triste, no? Gli stadi si svuotano e le istituzioni fanno di tutto per lasciare il calcio nelle mani delle televisioni e del business. Che altro dire?

Il calcio che ci piace è un altro. Quello del nostro Manifesto. Andatelo a rileggere.

Il futuro del Subbuteo è il collezionismo. Almeno al momento. Senza i soldi è difficile costruire un futuro al Subbuteo. Il primo Subbuteo Fair l’ho pagato di tasca mia oltre quindicimila euro. Il secondo mi è costato di meno. Sto portando in giro una Mostra che pure è costata tanto. Ma da soli non si va tanto lontani. È facile organizzare tornei attraverso forum. Un po’ meno organizzare un movimento ‘culturale’ sul calcio e sul Subbuteo. Verona sarà Epica. Chi non ci sarà si perderà qualcosa di epocale.

7) Più volte si è sentito parlare di un Museo per il Subbuteo secondo te e’ fattibile una realizzazione di questo tipo?
Ne ho parlato con alcuni addetti ai lavori: Mark Adolph e Daniel Tatarsky. Probabilmente lavoreremo su questo progetto assieme. E probabilmente non in Italia.

8) Molti calciatori del giorno d’oggi non si rendono forse conto delle maglie che indossano
( vedi il Toro allo sbando di questi tempi) non si rendono conto della storia che si portano sulle spalle? sono solo mercenari? Cosa ti sembra il calcio moderno?

Credo che i calciatori di oggi confondano il professionismo con un modo un po’ asettico di lavorare. E parliamo di un lavoro che ogni bambino sogna di fare. Il problema è di cultura. Come fa un calciatore portoghese ad amare visceralmente un club inglese? Come fa un ‘professionista’ svedese ad amare finché morte non li separi un club italiano? Questo è uno dei tanti problemi del

calcio. Poi ci sono i soldi. Una volta i calciatori la domenica andavano allo stadio con i tifosi. Non parlo del calcio dei pionieri. Parlo di fatti visti con i miei occhi. Quando da bambini andavamo a vedere gli allenamenti della Lazio a Tor di Quinto, capitava spesso di prendere lo stesso autobus dei calciatori. Capitava anche che qualche calciatore con la macchina raccogliesse un po’ di ragazzini e li riaccompagnasse fino a casa. Una volta quando si entrava a far parte di una società di calcio, si entrava a far parte di una famiglia. Qualche settimana fa ho sentito Panucci lamentarsi dei ritiri. I miei amici Cereser, Rampanti e Fossati, invece, non vedevano l’ora di andare in ritiro per stare con gli amici. Uno per tutti e tutti per uno. Oggi contano solo i soldi. E le veline. Sempre le stesse. Oggi con uno, domani con un altro. Il calciatore oggi è questo. Una divetta dentro e fuori dal campo. Pettinatura da fighetta e svenimenti in campo al primo contatto con l’avversario. Ti immagini Benetti o Furino fare queste scene?

9) Alla presentazione del libro di Tatarsky hai avuto l’onore di giocare con Andrea Piccaluga molti di noi vorrebbero aver avuto la stessa fortuna che ci racconti di questa esperienza?

Il sogno di una vita. Andrea è un ragazzo splendido. Simpatico, educato, mai sopra le righe.

Quando ho perso con lui la semifinale di Mantova gli ho chiesto di potermi fare una fotografia mentre lui mi teneva il piede in testa come se fosse il cacciatore che ha abbattuto una fiera. Era imbarazzato. Ha accettato che simulassi di pulirgli le scarpe... Quanto ci sarebbe bisogno di personaggi come Piccaluga nel mondo del Subbuteo oggi.

10) Cosa pensi dell’ambiente Subbuteo in generale?? Troppi litigi ( a volte troppo accesi ) troppe divisioni?? Riusciremo mai a remare tutti insieme??

Vedi Alex. Tu parli di remare. In una nave ci sono i ruoli. Dall’ammiraglio al mozzo. Quando sono in troppi a fare gli ufficialetti e pochi a spazzare il ponte e a rammendare le cime e annodare le funi, la nave non va da nessuna parte. Gioco a Subbuteo dal 1975. E non gioco nemmeno così male, no? Però mi sono sempre tenuto alla larga dai movimenti e dalle Federazioni. Ci sarà un motivo. O sbaglio? Posso essere l’unico mozzo della nave? Vorrei vedere tanti capitani come sbucciano le patate o come cazzano le rande.. Questi invece cazzano solo...


Ringrazio Fabrizio per il tempo che mi ha dedicato, spero che le tue risposte e quelle di quelli che ho già intervistato e quelli intervisterò, possano chiarire molte cose…per Verona ti ho già dato la mia disponibilità visto anche la vicinanza, credo che questo evento che conosco nei particolari possa essere veramente storico come ti auguro.



Alex Rota.
Rimini Hw Moulded originali Subbuteo, colori Humbrol, dipinta a mano da Alex Rota.

giovedì 19 gennaio 2017

Nonostante il suo addio al calcio sia ormai datato George Best rimane nella storia di questo sport come uno dei più grandi di tutti i tempi, da una ricerca commissionata nel 2007 dalla Uefa è con Pelè e Maradona uno dei 3 campioni che hanno ricevuto un plebiscito di voti. non si contano i soprannomi coniati per questo giocatore: The Genius, il quinto Beattle, Best the Best, fra quelli usati dai cronisti del tempo. Nei suoi anni migliori l'Irlandese ha fatto impazzire le difese di tutto il Regno Unito nascondendo il pallone agli increduli difensori avversari, oppure usando il suo scatto bruciante ricco di finte uno spettacolo che mandava puntualmente in delirio l'Old Trafford famoso anche il gol poi annullato dove porta via il pallone ad uno sconcertato Gordon Banks portiere della nazionale Inglese, o in pallonetto con il Chelsea, dalla riga di fondo dopo aver beffato il difensore dei blues, rimane indelibile quello nella finale della Coppa Campioni del 1968 nella finale dominata dai Red Devils, o il mitico goal segnato nella NASL Americana dove si beve mezza difesa. Un artista dunque che sicuramente avrebbe potuto dare di più e molto a lungo se la sua vita privata non fosse stata improntata all'eccesso che lo ha portato poi alla sua fine, ma inutile recriminare ora ci rimangono comunque le sue grandi partite e le stupende giocate lo stesso Pelè in un'intervista disse che Best era il giocatore migliore al mondo e se lo dice lui...
 
Alex Rota
Come molti sanno la mia passione sono gli Walker ne posseggo 60 team dipinti da me che fanno parte di una nutrita collezione che mi sono appeso davanti agli occhi nel piccolo studio dove lavoro, uno spettacolo di colori e di squadre famose con cui spesso perdo la cognizione del tempo guardandole una per una pensando ai campioni che ci giocavano o alle partite giocate da quei team. Da un pò di tempo raccolgo anche le miniature di questo tipo ma originali, ho le due classiche red e blue e grazie all'aiuto di Luca di Pillo amico collezionista ora ho in collezione anche un Inghilterra e un Arsenal, sò per certo che esiste anche un Real Madrid nella configurazione total white che ho visto ma che purtroppo non sono riuscito a prendere in tempo. Non essendoci un catalogo non ho nemmno la più pallida idea se esistano altre squadre originali e nemmeno il mitico Peter Hupton ha saputo aiutarmi, perciò se vi dovesse capitare di vedere altri ref vi prego di informarmi...grazie a tutti.
 
Alex Rota

mercoledì 18 gennaio 2017

Giacinto Facchetti il Capitano!
Un male incurabile lo ha portato via all'affetto dei suoi cari e dei tanti appassionati che lo ammiravano per la sua serietà e la sua pacatezza, Giacinto Facchetti infatti era uno di quei campioni che vengono chiamati bandiere, proprio per questo faceva parte della schiera di quei pochi calciatori che come lo sfortunato Scirea che oltrepassano le barriere del tifo e sono rispettati da tutti. Un calciatore modello capitano di un' Inter che vinse tutto in Italia e in Europa nella grande squadra allestita da Moratti padre e guidata dal Mago Herrera, capitano della Nazionale che vinse quello che ancora oggi è l'unico titolo Europeo nella bacheca azzurra partecipò al mondiale del 70 dove la nostra nazionale ebbe la sfortuna di incontrare una delle squadre più forti di tutti i tempi, il mitico Brasile di Pele'. Ho avuto la fortuna di conoscerlo personalmente nel 1985 era ospite dell'Inter Club Sirmione ( Bs ) mi fece molta impressione sembrava insuperabile con occhi profondi che ti scrutavano, poi bastavano due parole per capire che dietro l'apparenza c'era una persona educata e gentile. Durante la cena sentire i racconti delle partite con Real e Liverpool delle sfide che allora si chiamavano Coppa Campioni o del famoso Italia-Germania 4-3 i derby con il Milan, alla fine della serata mi feci autografare la maglia di Kalle Rumenigge che ancora conservo come uno dei ricordi più belli.
 
Alex Rota

Milan 10* scudetto quelle piccole righe mi hanno fatto impazzire, omini originali Subbuteo, basi ACM, colori Humbrol, dipinta da Alex Rota.

martedì 17 gennaio 2017


Brescia 1930 su miniature originali Subbuteo Walker Moulded, colori Humbrol, dipinta da Alex Rota.

Sono le 9.40 all'aereoporto di Lisbona e il Barone Rosso ( cosi chiamavano il loro aereo i giocatori ) è pronto al decollo il Torino ritorna a casa, la squadra granata capitanata da Valentino Mazzola era scesa in terra lusitana per mantenere una promessa di una partita amichevole per l'addio al calcio di uno dei giocatori più famosi dell'epoca Josè Ferreira, alle 13.00 l'aereo scende a Barcellona e durante lo scalo i giocatori del Torino incontrano quelli del Milan che si stanno recando a Madrid, si riparte destinazione il capoluogo Piemontese dove il tempo è pessimo dalla torre di controllo vengono avvisati i piloti sulla situazione, forti raffiche di vento e pioggia e proprio il vento verrà incolpato dello spostamento del veivolo, i piloti ignari della situazione cercano la pista di atterraggio nella nebbia... non la troveranno mai alle 17.03 lo schianto contro il terrapieno della Basilica di Superga è inevitabile, un disastro senza superstiti nessuno riesce a salvarsi per le trentuno persone a bordo non c'e' scampo. Nella sciagura perdono la vita tutti i giocatori, l'equipaggio, e tre giornalisti che avevano seguito i campioni granata nella trasferta, per il riconoscimento dei corpi fu chiamato il tecnico della nazionale campione del mondo Vittorio Pozzo e l'infortunato Sauro Tomà che causa un menisco non partecipò alla trasferta salvandosi cosi la vita. Cinque scudetti vinti e 10/11 della nazionale Italiana sparivano così per sempre, diventando storia... "solo il fato li vinse"

Alex Rota

Grande Torino su miniature Subbuteo Walker colori Humbrol, dipinta da Alex Rota.

Manchester United 1954 su miniature originali Subbuteo OHW, colori Humbrol, dipinta da Alex Rota.

"CELTIC / SPORTING LISBON"Possible unofficial variation of ref. 25 or ref. 277.

Replica su miniature originali Subbuteo, colori Humbrol, dipinta da Alex Rota.

Brescia Hw replica su miniature originali Subbuteo, colori Humbrol ,dipinti da Alex Rota.
Il sogno di avere quei meravigliosi fari era nella testa di tutti i ragazzi che spingevano le miniature inginocchiati per terra, era uno dei must del Subbuteo alzi la mano chi non ha mai pensato di farci una bella notturna magari di coppa campioni, e allora? Si valutano parecchie proposte ma la strategia è una sola prendere i genitori per stanchezza. Comincia così una dura lotta che con il tempo fa cadere tutte le difese, ci si trova il sabato pomeriggio dopo il catechismo a casa di Nicola abbiamo i 4 fari con le relative batterie il fratello di Luciano altro amico dell'epoca ci assembla le 4 torrette inserisce le batterie e il sogno si avvera si accendono! Chiudiamo tutte le tapparelle, bim bum bam per chi gioca per primo e si comincia, francamente non si vede molto ma l'effetto è bellissimo anche se Nicola propone di togliere il coperchio che oscura la lampadina, buona idea adesso si che si viaggia bene, si continua ad oltranza finchè le batterie ci mollano e viene l'ora di tornare a casa, molte altre batterie verranno scaricate e le partite di coppa inserite nel calendario già ricco di incontri ci fecero sbucciare le ginocchia ancora per parecchio tempo

Alex Rota.

lunedì 16 gennaio 2017

Il Subbuteo è famoso sopratutto per il calcio ma molte sono le sue varianti cominciando dal Rugby che stà vivendo una nuova avventura con il recente riconoscimento da parte della ( FISCT ) che è la federazione Italiana Subbuteo e Calcio Tavolo e presto vedrà a Brescia il suo primo torneo agonistico, oppure il cricket nella sua elegante confezione azzurra, fino alla corsa con le moto, o viaggi sulla luna, ma quello che mi ha sempre attirato e che vedevo sui cataloghi anni 70 era il Subbuteo Angling che semplificando è un Monopoli dedicato alla pesca, infatti come potete notare nella fotografia il tabellone è molto simile, anche qui all'interno troviamo gli indispensabili dadi i bellissimi pescatori che servono come segnaposto e i cartoncini degli imprevisti come nel famoso Monopoli. Qualche mese fà vincendo un asta me lo sono aggiudicato e appena arrivato a casa come un bambino ho aperto la scatola che lo conteneva stracciando tutto attirando le ire della mia compagna amante dell'ordine, alla vista di carta e polistirolo che avevano invaso il mio piccolo studio mi ha dato un'occhiata come quella che le mamme danno ai figli che combinano un guaio. Dopo aver guardato con soddisfazione la scatola l'ho aperta guardandomi ogni singolo pezzo come recitava l'inserzione " gioco nuovo mai usato" ed era vero tutti gli accessori erano ancora nei loro sacchettini originali e chi come il sottoscritto colleziona capisce la sacralità della cosa.
Alex Rota

Daniel Tatarsky l'ho incontrato a Mantova alla presentazione Italiana del suo libro, di certo uno dei migliori scritti sul tema come notizie, fotografie e vendite. Un libro certo di nicchia ma molto atteso dai subbuteisti Italiani dopo la sua uscita in lingua Inglese dal titolo Flick to Kick, ma non solo dai subbuteisti in attività , anche chi a Subbuteo ci ha giocato in gioventù e andando in libreria se lo ritrova sullo scaffale , sfogliandolo si trova catapultato a ritroso nel tempo ricordandosi immediatamente di interminabili partite con amici che certamente non vede più da tempo, di liti e discussioni per le regole su cui non si andava mai d'accordo e su qualche scappellotto di mamma che sedava il tutto magari con il sequestro della pallina e conseguente fine del gioco. Ma chi e' Daniel Tatarsky? Come dicevo ho passato con lui ed altri amici un pomeriggio e dopo averci presentato il suo libro ed essere stato tempestato di domande rispondendo a tutti con l'aiuto del mitico Andrea Piccaluga campione del mondo 1978, si e' cimentato con noi in un torneo di Subbuteo, gentilissimo e disponibile Daniel è nato a Londra dove vive e lavora come attore, ha partecipato a due film ( The Disappeeared 2007) e ( Britannic 2007) è comparso nella pubblicità di Fifa 2006 con Rooney famosissimo player del Manchester Unidet e nel 2008 in quella della Citroen, è stato anche l'annunciatore della coppa d'Inghilterra del 2005 in una delle semifinali. La frase più famosa del suo scritto è un inno al Subbuteo " Il calcio vero è il gioco più bello del mondo, e il Subbuteo non è meno vero! Fanculo ai soldatini, al monopoli e alle macchinine". L'esperienza con Tatarsky non e' finita però a Mantova con Facebook sono rimasto in contatto con lui e nonostante il mio scarso inglese si parla di Calcio( tifosissimo dell'Everton) e naturalmente di Subbuteo passato, presente e futuro. Daniel verrà in Italia il 22/04 per il Fair di Verona invitato dall' amico Ghilardi, e sosterrà un tour de force che lo porterà fino a Roma nella tana dello Sharmrock dove anche gli appassionati romani lo potranno conoscere, e magari sfidarlo sul panno sorseggiando una buona birra.
Nella fotografia a sx Daniel Tatarsky a dx Alex Rota.
Alex Rota.


Alzi la mano chi della mia generazione non ha sognato di sfidare quei ragazzi che vedevamo sui cataloghi Subbuteo... i più forti quelli inarrivabili, Frignani, Piccaluga, Beverini, De Francesco, già proprio loro che mietevano successi in tutta europa sfidando i più grandi del tempo e che vincevano trofei per la soddisfazione incredibile del mitico Edilio Parodi. Dalla stampa di quei cataloghi sono passati quasi otto lustri, ebbene si quasi 40 anni volati come il vento, ma il Subbuteo è sopprovissuto a molte angherie e i suoi interpreti più grandi, anche se con qualche capello bianco in più ancora spingono quelle miniature con la classe immutata di un tempo facendo rivivere negli occhi degli appassionati quei colpi che li hanno resi famosi e invidiati da noi ragazzini del tempo. Il Subbuteo ha continuato la sua strada è vivo si è trasformato, modernizzato e i suoi interpreti con lui, ma chi come me lo ha vissuto nel momento del massimo fulgore lo vuole come allora e sfidare uno di quei campioni è il sogno che diventa realtà. E' successo così a Mantova, con Fabrizio Ghilardi appassionato romano che ha avuto l'onore di sfidare il grandissimo Andrea Piccaluga Campione del mondo juniores nel 1978 a Wembley, il sogno impossibile si avvera e Fabrizio incrocia le suo miniature con quelle del campionissimo, l'emozione è forte e si vede anche se i primi colpi portano Ghilardi a entrare in area di tiro e con un colpo al volo che sorprende il campione sfiora il gol. Passano i minuti e la pressione di Piccaluga si fà sentire anche se la difesa tiene e il primo tempo si chiude in parità. Fabrizio è rosso come un peperone e fà quasi fatica a parlare, la grande concentrazione lo ha veremente fiaccato ma non c'e' tempo si ricomincia, ancora difesa un catenaccio che neanche il mago Herrera stratega della grande Inter aveva mai osato, gli attacchi del campione alla fine della partita sono premiati da due gol, a Fabrizio rimane comunque il ricordo di una grande partita giocata con uno dei più grandi, giocata alla pari e un ricordo sicuramente il più bello sperando un giorno in una rivincita.
A sx Andrea Piccaluga a dx Fabrizio Ghilardi durante la partita.
Alex Rota
Intervista a Stefano Beverini di Alessandro Rota.


                                                      Il Subbuteo è inevitabilmente legato agli anni 70 essendo io classe 1962, già a soli 6 anni avevo visto a San Siro il mio primo Derby (mio nonno che mi portò era milanista) quella sfida finì 1-1. Ma per me il calcio e il Subbuteo cominciano negli anni 70, i mondiali di quell' anno giocati per un bambino a orari improponibili visto l'età, mi addormentavo spesso e volentieri nella famosa semifinale con la Germania venivo svegliato dalle urla di mio padre che con gli amici guardava la partita, mi ricordo i supplementari il gol di Rivera... poi la partita con il Brasile e il gol di Boninsegna che con Gerge Best diventò uno dei miei idoli. Avevo già conosciuto il Subbuteo poco prima era il surrogato ideale nei giorni di pioggia dove non si poteva giocare fuori in giardino, partite infinite con gli amici del tempo e una passione che cresceva sempre di più, poi le figurine Panini gli album le partite a "figu" contro il muro, la prima Inter hw poi la Svezia, il Milan per i Derby, bastava sfogliare l'album per dare un nome ai giocatori che fossero di classe oppure di gregari di cui si è persa la memoria... un calcio giocato da uomini che sono ancora vivissimi nei miei ricordi, anche se non giocavano in squadre di primo piano come Boranga, Zigoni, Faloppa calciatori che entravano nel cuore della gente e che alla fine della partita andavano in osteria a festaggiare una vittoria o una salvezza, quando mi perdo nella mia collezione e apro L'Hellas come non pensare a Zigoni? E' automatico! come quando apro la Germania che veniva data anche come Cesena nel catologo e penso al portierone Boranga o al Vicenza di Faloppa, basta aprire una di quelle scatole verdi per ricordare i nomi, un pezzo della mia infanzia che mi tengo ben stretto, come quegli anni 70.
Nel disegno Zigoni in rovesciata impegna Boranga...
Alex Rota

Da tutti considerato il Sacro Graal del Subbuteo il Munich 74' è il top della gamma set degli anni 70, completo di quasi tutti gli accessori che erano presenti sul mercato in quel magico periodo dove il Subbuteo era l'incontrastato padrone dei sogni dei ragazzini di tutta Europa. Ho cercato invano per molto tempo di averlo in collezione e finalmente è arrivato, in buone condizioni praticamente perfetto bellissima la scatola di grandi dimensioni nel caratteristico colore verde riporta le bandiere delle nazioni che presero parte al mondiale in terra di Germania, mi risulta che questo set non abbia altre versioni come ad esempio il World Cup che ha almeno tre diverse configurazioni, di sicuro per chi colleziona possedere questa scatola e fonte di grande soddisfazione. Basta togliere il coperchio per capire basta vedere cosa contiene, in quei due piani è concentrata una parte significativa della produzione Subbuteo, per citarne alcuni troviamo la serie dei portieri intercambiabili, la barella, la mascotte Inglese, i Ball Boys, i battitori sia del fallo laterale che del corner. Tutti questi accessori non presenti negli altri set si sommano a quelli già presenti nel World Cup, come le porte, i fari, i team, il recinto è uno spettacolo che fà tornare bambini tutti quelli che sono innamorati di questo gioco immortale.
Alex Rota

Restaurare e replicare le mitiche Hw è una delle mie grandi passioni, riportare a uno stato eccellente un team una grande soddisfazione. Mi capita spesso di avere parecchie squadre di persone che mi spediscono per un restyling, ultimamente ho restaurato questo Hamilton Accademical ref 20 una squadra che posseggo in collezione ma con il pantaloncino bianco e la base bianco/rossa, devo dire che era arrivata in condizioni pessime molto decolorata in vari punti basi incollate male e in uno stato pessimo, mi sono messo al lavoro smontando tutte le miniature, finito questo delicato passaggio mi sono dedicato alla riproduzione del rosa uno dei compiti più difficili, infatti il colore è vecchio di quasi 30 anni e non fare vedere la differenza fra i due rosa risulta a volte parecchio complicato, perciò dosare bene il bianco e il rosso mescolandolo con il 61 matt colore base per la pelle diventa importantissimo per la buona riuscita del restauro. Molto più facile il pantaloncino il nero non va mescolato con altri colori è perfetto così ( 33 matt ) unico accorgimento va girato benissimo e a lungo altrimenti si corre il rischio di vedere un pantaloncino lucido invece che opaco. Per il rosso ( 153 matt ) va fatta una piccola modifica una puntina di nero per far risultare appena più scuro il colore, in maniera di poter ritoccare il rosso che sulla miniatura ha subito per causa di luce e uso un inevitabile deterioramento, per il ritocco ho usato un pennellino 5/0 bagnandolo con del diluente per avere un colore più morbido e ricalcando le righe originali, stesso sistema per scarpe e capelli usando il 160 matt sempre con una punta di nero 33 matt. Nella fotografia l'Hamilton restaurato.

Alex Rota
La prima domanda è : Ma quanti sono? Risposta? Tantissimi, pensate che la produzione cominciò nel 1947 era una piccola scatola rettangolare che conteneva solamente porte in carta, portieri con la classica asta in ferro, i team, due palloni e un gessetto. Il gessetto in questione serviva per tracciare le righe del campo su di una coperta in molti casi militare, infatti nell'immediato dopo guerra reperire materiale tessile era molto difficoltoso e il problema venne risolto cosi'. Vista poi l'enorme mole di richieste la produzione si spostò da casa Adolph ( inventore del gioco) in un area più attrezzata, le confezioni vennero via via migliorate arricchendosi sempre più di accessori, fù migliorata la grafica delle scatole rendendole accattivanti e dando loro il mitico colore verde che ancora oggi fà impazziere tutti i collezionisti che riescono ad accaparrarsi una di queste ormai ricercatissime scatole, il meglio della produzione parte pero' negli anni 60 fino alla fine degli anni 70, gli accessori e le confezioni migliori rimangono quelle di quel magico periodo.
Alex Rota
Sappiamo tutti a chi dobbiamo la riconoscenza per aver portato in Italia il Subbuteo, a Edilio Parodi! Fu infatti proprio lui nel 1971 consultanto un catalogo per corrispondenza Inglese a scovarlo e importarlo rendendo famoso il gioco del calcio " a punta di dito" come si dice amasse definirlo, nelle mie interviste a giocatori di quei fantastici anni 70 ho chiesto più volte un ricordo e tutti lo ricordano come un uomo schivo ma con un grande cuore. Parodi ci ha lasciato nel 1999 e a 17 anni dalla sua scomparsa mi andava di ricordarlo anche se non ho avuto il piacere di conoscerlo personalmente. Penso che tutti noi che ancora oggi a 40/50 anni suonati calchiamo quei campi, che perdiamo ore a cercare e collezionare squadre, dobbiamo almeno il ricordo a questo imprenditore che con coraggio puntò sul Subbuteo facendolo diventare uno dei giochi più conosciuti e desiderati da almeno due generazioni. Ancora oggi la passione per il gioco continua i tempi eroici sono finiti il Subbuteo è cambiato ma il cordone ombelicale con il gioco che fu non potrà mai essere reciso, ancora sono molti i giocatori che troviamo oggi sui campi nei vari tornei che hanno cominciato la loro carriera quando l'azienda genovese organizzò l'attività agonistica, il patron accompagnava sempre i ragazzi Italiani che partecipavano anche a tornei all'estero riportando vittorie che ancora sono nella storia di questo Hobby/Sport. Forse dire solo Grazie Edilio è una banalità ma sento di dover ringraziare questo signore che tante ore di divertimento mi ha dato, un gioco che ha riempito la mia infanzia e quella di tanti come me che in molte parti del mondo si sono sbucciati le ginocchia colpendo a punta di dito i loro eroi.
Nella fotografia Edilio Parodi a sx e il trio genovese che sicuramente lo ha più gratificato Semplici, Zollo, e il suo pupillo Beverini.



Alex Rota
Chissà quante volte le avete viste su internet e vi hanno incuriosito, quante volte su Ebay avete fatto offerte per aggiudicarvele o magari solo distrattamente ci avete fatto qualche tocco di prova, già le Flat le prime miniature Subbuteo ne è passato di tempo da quel 1947 in cui debuttarono erano in cartone con la classica barretta ai piedi che andava ad incastrarsi nella piccola base concepita per uno spin quasi estremo, i team inizialmente red e blue come nella migliore tradizione di questo amatissimo gioco con il tempo poi una cinquantina di reference con la caratteristica di avere per tutti i team il calzettone nero. Le squadre erano vendute in bustine bastava quindi staccarle dal supporto e riutilizzando le basi inserirle pronte cosi' per nuove sfide, solo in un secondo tempo vennero vendute con le basi del colore del team, diventarono poi in celluloide per essere più robuste verso la fine degli anni 50 vennero sostituite da miniature in plastica tridimensionali. Furono comunque usate ancora dagli agonisti fino agli anni 70 ma poi abbandonate per materiali più performanti, diventarono quindi ambitissime dai collezionisti infatti questo tipo di player non ha mai perso il suo fascino di quel Subbuteo che fù.

Alex Rota
 E' difficile esprimere a parole la propria passione, ci provo perchè credo che il mio impegno e la mia voglia di conoscere questo gioco siano veramente grandi, non mi sono reso conto al momento di quello che il Subbuteo poteva ancora darmi, ritrovare la scatola in cantina dopo aver visto un annuncio del club Leonessa Brescia che cercava nuovi giocatori mi aveva riacceso la lampadina. Mi ero buttato su internet trovando altri siti, purtroppo ebay, e tanti appassionati, anche se divisi e parecchio litigiosi. Ho ricominciatio cosi a ricordare molte cose di quel tempo, anche persone che avevo dimenticato, persone e ricordi che il tempo aveva relegato in un cassettino che non aprivo più da molto, cosi ritrovo la mia vecchia Inter che mio padre mi regalò al mio compleanno nel 1974, parecchi rotti ancora avevo Jair a cui avevo dipinto la pelle nera, dipingere... già da ragazzino dipingevo le squadre a tutti gli amici con cui giocavo, lo zio di Nicola amico del tempo che ogni tanto si dilettava con noi in qualche partita mi aveva soprannominato Giotto! Ancora oggi penso che dipingere sia meglio che giocare, la soddisfazione che si prova nel vedere una squadra finita o ricevendo una mail da chi ha ricevuto una squadra e una soddisfazione unica, per me è come vincere una partita. E' cominciata poi la voglia di collezionare e di condividere questa collezione con gli amici dei vari forum, di avere un sito dove poter far conoscere agli appassionati come me la storia e i pezzi più bella di una ricchissima produzione, quella Subbuteo.
 
 
Alex Rota
Da molto tempo questo team stuzzicava la mia fantasia, dopo aver consultato parecchi siti fra cui quello della squadra Inglese ho deciso per questo, secondo il mio punto di vista bellissimo kit. Questa maglia risale agli anni 60 e più precisamente dal 1966 anno in cui il Plymouth indossò questa divisa tenendola immutata anche per il campionato successivo. Il total green kit entrò anche nel catalogo Subbuteo ed e' tuttora uno dei pezzi più ambiti dai collezionisti del genere, prodotto in quantità limitata è infatti molto raro e raggiunge quotazioni che in certi casi hanno superato abbondantemente i 500€. Il ref 60 del titolo riguarda la numerazione della mia personale collezione, il Plymouth per il catalogo Subbuteo è il ref 54, ed era prodotto sulle mitiche miniature Hw, mentre la mia raccolta prevede solamente miniature Walker moulded.

Alex Rota
Le famose Hw, le più ambite molti di noi si buttano su internet alla ricerca della rarità rischiando sempre la fregatura, ormai molti di noi che frequentano regolarmente i forum dedicati conoscono o riconoscono i tarocchi anche se la tecnica si affina sempre di più, fino a mettere i poveri pupetti dentro il thè per ingiallirli e invecchiarli, o mettere lo stesso thè in una colla in gel per invecchiarla facendola sembrare originale, gli stessi colori sempre più precisi e l'attenzione nell'usare i lettering giusti. come difendersi? Direi che e' quasi impossibile non beccare qualche sola, il sistema sarebbe di affidarsi solo a venditori con una fama certa, basta visitare qualche forum per trovarli, si paga forse qualcosina in più ma ne vale la pena specialmente se parliamo di team che cominciano a superare i 50€. Se seguite delle aste su un famoso sito dedicato ricordatevi che sugli oggetti in vendita il sito non è responsabile degli articoli in asta e quindi il rischio molto alto, se siete alle prime esperienze leggetevi i post di chi ha purtroppo fatto poco edificanti esperienze. Altro capitolo le spese di spedizione, se vi capita di acquistare all'estero assicuratevi del costo per il vostro pacco che a volte supera il costo dell'oggetto! Sul solito tristemente famoso sito di aste ho visto un World Cup a 230 € con spese di spedizione di 90€ un esagerazione che l'acquirente incauto paga a caro prezzo, attenzione dunque richiedete sempre qualche foto in più, se vi vengono girate sfuocate o poco chiare non fidatevi rinuciate ci saranno altre occasioni... collezionare vuol dire anche non avere fretta!


Alex Rota
 
 

Dopo un periodo di fermo si torna a parlare di Subbuteo....Almeno per quello che mi riguarda visto che il mondo va avanti e di certo non aspetta il sottoscritto.
Sono ritornato a dipingere a frequentare il mio vecchio forum che nel frattempo l'amico Franco ha tenuto in vita e Lunedi prossimo tornerò pure a giocare presso l'Old Subbuteo Leonessa Brescia.
Dicevo dipingere la mia passione infatti più che giocare il piacere del Subbuteo per quanto mi riguarda è dipingere e collezionare internet aiuta molto si prendono spunti stupendi di vecchie maglie si tornano a vedere volti di calciatori dimenticati che tornano alla memoria vedere la foto delle figurine Panini di Festa del Cesena mi ha fatto ricordare dell' unico album che sono mai riuscito a finire, Festa purtroppo ci ha lasciato qualche anno fa causa la Sla internet aiuta anche in questo le informazioni anche se in questo caso tristi ci riportano indietro con la memoria a quel tornare ragazzini spensierati per qualche minuto di quella stagione che si concluse con le provocanti forme di Nadia Cassini...
 
 
Alex Rota.